Nel campo dell’automazione industriale, la tendenza ad adottare nuove tecnologie produttive per creare nuovi modelli di business, aumentare la produttività e innalzare la qualità dei prodotti, viene indicata con l’espressione “Industria 4.0”.
In Italia si parla moltissimo di “tecnologie abilitanti” in merito al Piano Transizione 4.0: ha sostituito i precedenti Industria 4.0 e Impresa 4.0, e stanzia circa 24 milioni di euro per gli anni dal 2021 al 2023, sotto forma di credito d’imposta per l’acquisto di beni strumentali, investimenti in innovazione sostenibile, ricerca, sviluppo e formazione.
LE TECNOLOGIE ABILITANTI
Il processo di trasformazione dell’impianto produttivo in smart factory, passa per l’adozione di nuove tecnologie e strumenti per l’integrazione dei sistemi.
Tra le più significative:
LE AREE DI INTERVENTO
I campi di applicazione delle tecnologie cosiddette “4.0” sono potenzialmente innumerevoli. Si va dalla gestione degli asset alla la mappatura delle macchine industriali e alla relativa conduzione di analisi predittive e proattive, dalla raccolta dati con sensori logici e fisici alla vera e propria creazione di gemelli digitali di apparecchiature e processi.
È possibile applicare i paradigmi dell’Industria 4.0 anche alla supply chain, connettendo ERP e magazzini automatici, sistemi di imballaggio e distribuzione, bilance digitalizzate, sistemi MES per l’esecuzione della produzione, sistemi per la creazione automatica di documenti di spedizione merci.
Anche la schedulazione di produzione può avvalersi di queste tecnologie, per ottimizzare il carico di lavoro sulle risorse disponibili, posizionando in modo automatico, a livello temporale, gli ordini di lavorazione, dialogando a sua volta con le linee di imballo e i magazzini automatici.
EDGE COMPUTING
Il monitoraggio in tempo reale l’andamento della produzione e la necessità acquisire ed immagazzinare dati da poter utilizzare in analisi successive, ad esempio per alimentare modelli predittivi che aiutino addetti e manager a prendere le decisioni più corrette, hanno portato ad una crescita esponenziale dei dati acquisiti dalle macchine ed il conseguente scambio bidirezionale di informazioni dagli apparati ai sistemi gestionali ERP.
La diffusione di dispositivi industriali a basso costo rende possibile elaborare e raccogliere dati nel cosiddetto “Edge” della rete, ossia in prossimità dei macchinari dove vengono generati. Se negli ultimi anni la tendenza delle aziende è stata quella di centralizzare lo storage nel gestionale o nel cloud, oggi l’uso di dispositivi mobili, di soluzioni avanzate di gestione magazzino, e di dispositivi IoT (dispositivi intelligenti, strumenti mobili, sensori) permette di processare parte dei dati direttamente dove vengono prodotti. Si ipotizza, dati alla mano, che entro il 2025, il 75% dei dati verrà creato fuori dai data center centrali in uso oggi.
VANTAGGI DELL’EDGE COMPUTING
Spostando lo storage, l’elaborazione e analisi dati dal sistema gestionale/cloud all’Edge, si interviene in un’area critica delle realtà industriali, spingendo il raggiungimento di notevoli obiettivi:
Sibyl da molti anni è al fianco di aziende con produzione sia discreta che di processo, per le quali, nell’ambito dei progetti di Industria 4.0, ha realizzato soluzioni di Edge computing ...